Avevamo già accennato alle reazioni scomposte in merito alla necessità di maggiore sicurezza sui campi di gioco seguite alla morte del calciatore Morosini.
Sull'onda di quelle reazioni è finalmente approdato alla Gazzetta Ufficiale il tanto atteso Decreto Balduzzi "Disciplina della certificazione dell'attivita' sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l'utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita", già firmato in aprile ma rimasto a stagionare un pochino.
Una delle finalità del decreto è quella di garantire maggiore tutela agli sportivi mediante una revisione delle modalità di certificazione dell'idoneità fisica.
Quando muore uno sportivo, professionista di alto livello, la riflessione che mi viene spontanea è che, stante la quantità e qualità di accertamenti clinici che vengono eseguiti dalle Società (anche per tutelarsi da incauti acquisti, e quindi ben approfonditi..), ci sono patologie che comunque sfuggono a qualsiasi diagnosi preventiva...
Invece i soloni accreditati dal Ministero, ben sapendo che la visita medica serve a poco o nulla e che un'ECG a riposo quasi mai rivela anomalie anche in soggetti con gravi patologie cardiache, che cosa decidono?
