mercoledì 30 maggio 2012

Grilli parlanti

Beppe Grillo pubblica sulla prima pagina del suo blog un'intervista a Giampaolo Giuliani, dal titolo "Non si può morire di terremoto", corredata da un link promozionale alla sua ultima fatica letteraria. 
Giampaolo Gioacchino Giuliani è stato un collaboratore tecnico (non laureato) dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario distaccato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, che studia la possibilità di prevedere i terremoti ed ha creato allo scopo una fondazione che porta il suo nome e di cui è presidente.

Giuliani è diventato famoso con il terremoto dell'Aquila, essendosi sbizzarrito nelle più svariate previsioni possibili, ed affermando il giorno successivo al sisma del 6 aprile 2009 che se fosse stato ascoltato si sarebbero potuti evitare 300 morti.

Ora, che un personaggio del genere venga ospitato sul blog di beppe grillo a urlare il suo slogan "Le stronzate che dicono (gli esperti) fanno morire le persone!"  non fa particolare notizia. La furbizia del comico e del suo entourage è proverbiale: sanno bene che tutto quel che puzza di complottismo e che consente di gridare "governo ladro" fa acchiappare un bel po' di seguito (e di voti).
Ma quello che stupisce sono i commenti dei lettori: da cui emerge che la "versione ufficiale" è sempre falsa, anche se supportata da prove scientifiche, mentre quella "alternativa" è sempre vera, e chi la sostiene non ha bisogno di portare nessuna prova per dimostrarlo.
Nulla di nuovo sotto il sole, la logica del complottismo è questa, anche se l'idea che il nuovo che avanza nella politica italiana sia impregnato di questa cultura fa rabbrividire. Ma ai sacri apostoli dell'alternativa a tutti i costi vorrei fare una domanda semplice semplice, a cui non so dare risposta: ma se fosse vero che Giuliani aveva previsto il terremoto dell'Aquila, ma per quale oscura ragione sarebbe rimasto a dormire a casa sua la notte in cui si è verificato, invece che andare in posto sicuro???

Conflitti di interesse?

In Italia è consentito l'utilizzo del DAE a personale non sanitario con due condizioni:
- è approvato solo l'utilizzo dei DAE in modalità semi-automatica, che richiede la pressione del tasto per l'erogazione della scarica
- l'operatore deve essere in possesso dell'autorizzazione regionale, da rinnovare ogni 12 (24) mesi.

Cosa succede nel resto d'Europa?

Con il Decret 2007-705 du 4 mai 2007 la Francia ha approvato l'uso dei DAE in modalità completamente automatica, che erogano la scarica senza che l'utilizzatore debba premere il tasto:
Art. R. 6311-14. Les défibrillateurs automatisés externes, qui sont au sens de la présente section les défibrillateurs externes entièrement automatiques et les défibrillateurs externes semi-automatiques, sont un dispositif médical dont la mise sur le marché est autorisée
Con lo stesso decreto, si stabilisce che chiunque può usare il DAE, senza necessità di abilitazione:
Art. R. 6311-15 Toute personne, même non médecin, est habilitée à utiliser un défibrillateur automatisé externe répondant aux caractéristiques définies à l'article R. 6311-14
In merito alla formazione all'uso del DAE, il Ministero della Salute francese ha precisato nel 2009 che essa non è obbligatoria: può usare il DAE anche chi non ha seguito nessun corso.

Analogamente a quanto avviene in Francia, nei seguenti paesi europei non è necessaria alcuna certificazione per utilizzare il DAE:
Austria - Rep. Ceca - Danimarca - Finlandia - Germania - Irlanda - Islanda - Olanda - Polonia - Spagna - Regno Unito.
Oltre all'Italia, i paesi che ancora richiedono la certificazione sono:
Grecia, Ungheria, Norvegia, Russia, Slovenia e Svezia.

L'Italia è uno dei pochissimi paesi europei in cui non è ammesso l'uso dei DAE completamente automatici.

Quel che c'è non manca


Il presidente della Figc Abete: "Più defibrillatori in campo". 

Morosini, perito di famiglia: "Con defibrillatore chance in più". 

Il caso Morosini riapre la polemica sull’assenza di defibrillatori

Un defibrillatore a bordo campo avrebbe salvato la via a Morosini.

Morte Morosini, la FIFA annuncia: "Un defibrillatore in ogni campo"

Un altro esempio di come la stampa costruisca le notizie senza tener conto dei  fatti, e come anche le reazioni degli organi istituzionali si basino sulle notizie di stampa, e non sull'analisi del problema: come si vede nella foto, un volontario della Croce Rossa porge un defibrillatore automatico al medico che sta assistendo il calciatore.

E i fatti sono che i defibrillatori sono soldi buttati, se non si comprende che oltre alla diffusione, bisogna promuoverne l'utilizzo. In questo campo c'è molto da fare, se si leggono dichiarazioni come questa: "lo stesso medico del Pescara ha aggiunto che "quando c'è un arresto cardiaco, come nel caso di Morosini, prima bisogna fare il massaggio cardiaco, per almeno un paio di minuti: poi, se ci sono segnali elettrici, allora entra in funzione il defibrillatore. Ma sul campo - ha aggiunto - il defibrillatore non è stato usato perché è uno strumento che rileva automaticamente gli impulsi, e come in questo caso se non c'è impulso la macchina non parte"".
Mi piacerebbe che ci rivelasse la tecnica con cui ha misurato l'assenza di "impulsi" senza collegare il defibrillatore....