Il presidente della Figc Abete: "Più defibrillatori in campo".
Morosini, perito di famiglia: "Con defibrillatore chance in più".
Il caso Morosini riapre la polemica sull’assenza di defibrillatori
Un defibrillatore a bordo campo avrebbe salvato la via a Morosini.
Un altro esempio di come la stampa costruisca le notizie senza tener conto dei fatti, e come anche le reazioni degli organi istituzionali si basino sulle notizie di stampa, e non sull'analisi del problema: come si vede nella foto, un volontario della Croce Rossa porge un defibrillatore automatico al medico che sta assistendo il calciatore.
E i fatti sono che i defibrillatori sono soldi buttati, se non si comprende che oltre alla diffusione, bisogna promuoverne l'utilizzo. In questo campo c'è molto da fare, se si leggono dichiarazioni come questa: "lo stesso medico del
Pescara ha aggiunto
che "quando c'è un arresto cardiaco, come nel caso di Morosini, prima
bisogna fare il massaggio cardiaco, per almeno un paio di minuti: poi, se ci
sono segnali elettrici, allora entra in funzione il defibrillatore. Ma sul
campo - ha aggiunto - il defibrillatore non è stato usato perché è uno
strumento che rileva automaticamente gli impulsi, e come in questo caso se non
c'è impulso la macchina non parte"".
Mi piacerebbe che ci rivelasse la tecnica con cui ha misurato l'assenza di "impulsi" senza collegare il defibrillatore....
Mi piacerebbe che ci rivelasse la tecnica con cui ha misurato l'assenza di "impulsi" senza collegare il defibrillatore....

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