domenica 11 gennaio 2015

Taglio volontario del cavo del verricello?

Circola la notizia che il 23 dicembre 2014 l'elicottero AW139 del 118 di Como mentre era impegnato in un soccorso su un pendio nevoso e stava calando il tecnico del CNSAS con il verricello sarebbe stato avvolto da una nuvola di neve sollevata dal flusso di rotore.
Mentre il pilota iniziava a sollevare l'elicottero il tecnico verricellista avrebbe tagliato intenzionalmente il cavo del verricello. Il tecnico del CNSAS è illeso. Seguirà aggiornamento.

mercoledì 7 gennaio 2015

Missing report...

L'immagine qui a sinistra riproduce la pagina "Relazioni e Report d'inchiesta" dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo: lo screenshot è di oggi 7 gennaio 2015.
L'incidente più recente di cui esiste una relazione è quello occorso all'aeromobile D-EDQL del 17 agosto 2013, ovvero 17 mesi faL'ultima relazione, pubblicata il 28/11/2014, riguarda l'incidente dell'aereo EI-EDM, avvenuto a Punta Raisi il 24/9/2010.
Se poi andiamo indietro nel tempo, nel sito dell'ANSV non si trova traccia di relazioni relative gli incidenti di I-REMJ, caduto in mare all'isola del Giglio il 24/11/2007 e di I-FLAN, che ha impattato contro la montagna a Poggio Ballone, 10/11/2001, solo per citare i più gravi.
Sul sito del National Trasportation Safety Board l'ultimo documento inserito è il preliminary report di un incidente avvenuto in Michigan il 5 gennaio 2015, ovvero 2 giorni fa. Nel corso del 2014 l'NTSB ha pubblicato 524 relazioni d'inchiesta, 268 factual report e 640 preliminari report (1688 documenti in totale).
In 14 anni l'ANSV ha pubblicato sul proprio sito 349 relazioni d'inchiesta. 
Nello stesso periodo il Bureau d'Enquêtes et d'Analyses pour la Sécurité de l'Aviation civile (BEAfrancese ha pubblicato 1852 relazioni d'inchiesta e lo UK Air Accidents Investigation Branch (AAIB) inglese 3621 reports.
Non commento.

martedì 6 gennaio 2015

Gaspardone con lode

Non è mai corretto dopo un decesso dire "se si fosse comportato diversamente sarebbe sopravvissuto", in realtà nessuno può sapere se le cose sarebbero andate diversamente e comunque resterebbe una speculazione impietosa, soprattutto per i familiari. Però le circostanze della morte di Pino Daniele, che ha rifiutato il soccorso da parte dell'ambulanza per farsi trasportare all'Ospedale Sant'Eugenio di Roma, porta a due riflessioni.
La prima, che in condizioni di emergenza le maggiori possibilità di sopravvivenza ce l'hanno i comuni mortali, che non hanno luminare di fiducia da cui correre.
La seconda invece riguarda il plurilodato dr. Achille Gaspardone, direttore della Cardiologia e del Dipartimento di Medicina dell'ospedale Sant'Eugenio e medico di fiducia del cantante, il quale di fronte all'evidente trasgressione del principio proclamato da tutti i suoi colleghi (se hai il dubbio di un infarto chiama subito l'ambulanza) non trova di meglio che ricorrere alla solita scusa offensiva e vergognosa: dopo mezz'ora l'ambulanza non era ancora arrivata. Meno male che ci sei tu a salvare i pazienti che l'ambulanza soccorre in ritardo, Gaspardone. Sparlare dei colleghi è una tua abitudine consolidata o hai per caso la coda di paglia?